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Verdena - Muori Delay
Song
Muori delay è la decima traccia, nonché primo singolo di Requiem, quarto album studio del gruppo alternative rock italiano Verdena.
Alberto Ferrari suona il basso nelle registrazioni del CD Requiem in Muori delay (e anche in Was?, penultima traccia dello stesso album), mentre nelle esibizioni live le due canzoni sono regolarmente eseguite da Roberta Sammarelli, la bassista del gruppo.
Video musicale
Il videoclip, diretto da Marco Gentile, è stato diffuso a partire dal 22 marzo 2007. È stato inoltre prodotto da Sebastiano Jodice, Guido Cella e Francesca Albano con il montaggio di Igor Ragazzi e la fotografia di Luca Esposito e Mauro Chiarello. La post produzione è stata affidata a "baseK".
Scene del gruppo che suona a bordo piscina, si alternano a inquadrature di nuotatrici di nuoto sincronizzato. Il video termina con un'inquadratura subacquea dei tre membri della band che nuotano vestiti, subito dopo essersi gettati in acqua.
Accoglienza
Il singolo è stato definito da Andrea Pomini sulla rivista musicale Rumore «un improbabile quanto riuscito connubio tra Led Zeppelin, Fu Manchu e Ritmo Tribale.»
Album
Requiem è il quarto album dei Verdena, pubblicato il 16 marzo 2007 sotto etichetta Universal. È stato pubblicato non solo in Italia, ma anche all'estero: in Svizzera nello stesso giorno, in Germania e Austria il 13 aprile e in Francia il 16 aprile.
Il disco
Viene pubblicato a distanza di tre anni dal precedente lavoro in studio del gruppo Il suicidio dei samurai e vede alla produzione i Verdena stessi. Solo due tracce vengono co-prodotte da Mauro Pagani (ex-Premiata Forneria Marconi): Angie e Trovami un modo semplice per uscirne.
Queste due tracce, inoltre, sono state registrate presso lo studio Officine Meccaniche, mentre il resto dell'album è registrato nell'ex-pollaio adibito a sala prove e studio di registrazione HenHouse, spazio privato in cui sono stati registrati anche Il suicidio dei samurai e demo adolescenziali come Baby I Love You composta nel 1993.
Le registrazioni di Requiem sono iniziate nell'aprile del 2005 nell'Henhouse, pollaio adibito a studio di registrazione. Tra i primi pezzi scritti erano presenti, alcuni con titoli provvisori, Il gulliver, Chilometrica, Don Calisto, In Parte a me, Pazienza.
Angie, Trovami un modo semplice per uscirne e Non è sono tre dei dieci pezzi acustici abbozzati dal gruppo e sviluppati insieme a Mauro Pagani, che ha arrangiato i 3 pezzi alle Officine Meccaniche e ha dato piccoli consigli fonetici per la scrittura dei testi.
Jam Session
Le composizioni dell'album nascono principalmente da lunghe jam session e sperimentazioni in studio, aspetti che secondo Alberto Ferrari sono stati tralasciati durante la genesi dei precedenti album di inediti generando complessivamente atmosfere musicali più pop.
Precedentemente i brani più sperimentali venivano messi da parte per andare a comporre le tracklist degli EP o le tracce aggiuntive delle edizioni in vinile. Così come l'approccio alle musiche, è stato cambiato anche l'approccio ai testi («Sono un pochino migliorati rispetto ai primi tempi. Ci ho speso più tempo del solito» afferma Alberto Ferrari) e alle linee vocali, rese più indipendenti dalle regole musicali che il cantante si prefissava.
Il disco fa la sua comparsa in un clima di grande attesa, specie fra i fans, dopo una lunga fase di preparazione che vede i Verdena attenti, a detta loro, a "selezionare" la gran quantità di idee venute fuori durante le improvvisazioni. Uniche anticipazioni del nuovo lavoro sono state alcune tracce (una su tutte Il Gulliver) eseguite direttamente in concerto con il pubblico.
Il tutto aumenta l'attesa dell'album, mentre il precedente viene pubblicato all'estero (Francia, Svizzera, Germania e Austria) e le date in Italia diventano una rarità (nel 2006 l'unica tappa italiana è stata all'Arezzo Wave).
Requiem
Il titolo è stato scelto perché considerato "universale" e per le sue qualità grafiche. La bassista Roberta Sammarelli spiega:
«Cercavamo un titolo corto, una parola comprensibile ovunque, né italiana né inglese. Poi andando in giro abbiamo visto questa scritta su un cimitero...ci piace vederlo scritto, Requiem. Non lo colleghiamo al suo significato, insomma.»
Copertina e illustrazioni grafiche
La copertina è la fotografia, poi riassemblata dal grafico Paolo De Francesco, di un dipinto eseguito dall'artista Paolo Facchinetti durante una fase della sua lavorazione, che raffigura i volti dei tre componenti del gruppo. Il dipinto in una fase avanzata della sua realizzazione appare in copertina della versione in vinile di Requiem.
Le illustrazioni sono state realizzate da Alberto Ferrari con il contributo di alcuni amici del gruppo: Fenuk, Marta Milanese, Cecilia Giabini. Alberto Ferrari ha parlato di somiglianze con la copertina dell'album Bad Reputation dei Thin Lizzy. La copertina di Requiem è simile anche a quella del noto LP dei King Crimson Red.
Quest'ultimo dato storico ha alimentato la voce secondo cui il titolo Red fosse l'acronimo del latino Requiem Eterna Dona ("dona l'eterno riposo"). Inoltre, "Requiem" è il titolo dell'ultima traccia di "Beat", album del 1982 dei King Crimson stessi.
Singoli estratti
Il primo videoclip estratto è quello del brano Muori Delay, il secondo video invece è Caños, entrambi diretti da Marco Gentile. Il terzo video estratto è Angie, diretto da Francesco Fei, realizzatore anche del video di Nel mio letto e del primo video della storia dei Verdena, Valvonauta.
Invece per il quarto video dell'album è stato scelto Isacco nucleare, il gruppo ha organizzato un contest che vede coinvolti direttamente i fan. Si sono infatti affidati al portale multimediale qoob per spingere i fan ad interpretare e realizzare quello che potrebbe essere il video della canzone.
Sono stati messi in palio 2000 euro, destinati al regista del videoclip scelto come vincitore dal gruppo stesso e 1000 euro al regista del vincitore del Qoob Choice Award, premio della critica del sito. Il concorso si è chiuso il giorno 10 dicembre 2007 mentre il videoclip del vincitore è stato presentato durante l'ultimo concerto del Requiem Tour il 16 dicembre 2007 al Garage di Milano.
I brani
- Don Calisto è il soprannome, auto-affibbiato, di un amico del gruppo.
- Non prendere l'acme, Eugenio ricalca il titolo di una vecchia canzone dei Pink Floyd, Careful With That Axe, Eugene ("Attento con quell'ascia, Eugenio") dall'album Ummagumma.
- Angie ha lo stesso nome di una canzone dei Rolling Stones, così come una di Simon & Garfunkel, ricorda Blue Jay Way dei Beatles e cita i Nirvana nel testo (compare il dissacrante "Dio è gay" ("God is gay"), già rintracciabile nel testo di Stay Away, decima traccia di Nevermind).
- Il Gulliver è anche il neologismo con cui nel film Arancia meccanica viene chiamata la testa, o il cervello. Secondo le dichiarazioni di Alberto Ferrari, l'introduzione di batteria è ispirata a Rock and Roll dei Led Zeppelin (con qualche variante di grancassa nel secondo momento) dall'album Led Zeppelin IV.
- Faro è anche un vecchio pezzo di Elio e le Storie Tese, ma probabilmente in questo caso il terzetto di Bergamo non è stato volutamente citazionista.
- Il titolo de Il caos strisciante è un chiaro riferimento al racconto di H.P. Lovecraft, Nyarlathotep del 1920.
- Il titolo di Was? viene considerato erroneamente la parola inglese "era", invece è la traduzione di "cosa?" in tedesco.
Sotto prescrizione del Dott. Huxley
- Il titolo di Sotto prescrizione del Dott. Huxley si riferisce allo scrittore Aldous Huxley, profeta della mescalina, dal cui saggio Le porte della percezione i Doors hanno preso il nome. Alla fine della traccia è presente, suonata al contrario, l'estratto di un canto di chiesa chiamato "Santa Maria del cammino", cantata direttamente dai fedeli. Paolo Baroni, fondatore del Centro Culturale San Giorgio, ha affermato in merito: "L'uso di preghiere cristiane a rovescio è tipico del satanismo che ne fa uso per scopi evocatori. Non sappiamo se i bergamaschi Verdena lo abbiano fatto per questo motivo, o più semplicemente per profanare un canto sacro." La registrazione è stata effettuata direttamente dal gruppo, infatti davanti alla Henhouse (lo studio della band) passava una processione religiosa.
Accoglienza
Andrea Pomini sulla rivista musicale italiana Rumore scrive «Sessantatré minuti densi e coraggiosi in cui convivono psichedelia onirica e mazzate nirvaniane, malinconiche oasi acustiche e intermezzi strumentali d'ambiente, in un clima molto anni Settanta.»
Artist
I Verdena sono un gruppo rock italiano formatosi ad Albino (Bergamo) nel 1995.
Origini
Il gruppo nasce nel 1995 ad opera di Alberto Ferrari (voce, chitarra) e suo fratello Luca (batteria).
Nel 1996 il duo, dopo aver esplorato diversi generi musicali e aver cambiato parecchi bassisti, conosce Roberta Sammarelli, che ai tempi suonava la chitarra in un gruppo punk femminile di Bergamo, le Porno Nuns, con la quale Alberto intrattenne una relazione per qualche tempo.
Il gruppo decide di chiamarsi inizialmente "Verbena", (Alberto lo urla in Nella schiuma, una canzone del loro primo demotape), nome di una pianta, salvo successivamente decidere di cambiare la "b" in "d" una volta scoperta l'esistenza di un gruppo statunitense con lo stesso nome. La sorte tra l'altro vuole che tale band sia prodotta da Dave Grohl (ex batterista dei Nirvana); nota è l'etichetta di "Nirvana italiani" che la stampa affibbia ai Verdena sin dagli esordi.
Nel luglio 1997 il trio registra un demotape - il secondo - e compare con la canzone Fiato adolescenziale nella compilation Soniche Avventure della Fridge Records, mentre le attività seguono gli indirizzi del manager Giabini, così che tra il '97 e il '98 gli ormai Verdena suonano dal vivo nelle province di Bergamo, Brescia, Milano e Savona.
La band entra intanto in contatto con numerose etichette indipendenti, ma nel settembre 1998 accetta la proposta di Black Out/Universal (scoperti da Luca Fantacone) con cui firma un contratto pochi mesi più tardi.
Testo
Muori delay
Non ci si tuffa in lei
Ominidee
È la mia attitudine
Muori delay
Trovi rifugio in lei
È vero che
Il nero è buio fondo
Sento che durerà un po'
Deriso dalla folla il clown
Conto che durerà un po'
Deriso dalla folla il clown
Guardo la fine che fa
Deriso dalla folla il clown
Gonfio di numeri ormai
Deriso dalla folla il clown
Muori delay
Ci provi un tuffo in lei
È vero che
Il nero è buio fondo
Sento che durerà un po'
Deluso dalla folla il clown
Conto che durerà un po'
Deluso dalla folla il clown
Guardo la fine che fa
Deluso dalla folla il clown
Gonfio di numeri ormai
Deluso dalla folla il clown
alcuni estratti sono presi da Wikipedia - alcuni testi delle canzoni che non sono scritti e tradotti personalmente sono prelevati dal web da siti come lyricfind, musixmatch