The Zen Circus – L’Amore è una Dittatura

The Zen Circus - L'Amore è una Dittatura

Rui Cardo Suggestions presenta grandi classici e perle nascoste, versioni ufficiali e live ricercati.

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The Zen Circus - L'Amore è una Dittatura

Song

L'amore è una dittatura è un singolo del gruppo musicale italiano Zen Circus, pubblicato il 6 febbraio 2019 come primo estratto dal primo album di raccolta Vivi si muore 1999-2019.

Il brano è stato presentato in gara al 69º Festival di Sanremo, dove si è piazzato al 17º posto in classifica.


Album

Vivi si muore 1999-2019 è la prima raccolta del gruppo musicale italiano Zen Circus, pubblicato l'8 febbraio 2019 dalla Woodworm e La Tempesta.

Esce in concomitanza con la partecipazione del gruppo al Festival di Sanremo 2019. Si tratta di una raccolta dei singoli e dei brani di maggiore successo del gruppo più i due inediti L'amore è una dittatura e La festa, di questi il primo è il brano portato dalla band a Sanremo.


Artist

The Zen Circus sono un gruppo rock italiano composto da Andrea AppinoKarim Qqru, Massimiliano "Ufo" Schiavelli e Francesco Pellegrini ("Maestro Pellegrini"), fondato nel 1994 a Pisa dallo stesso Appino e da Marcello Bruzzi.

Il nome del gruppo fa riferimento a Zen Arcade e a Metal Circus, entrambi lavori pubblicati dal gruppo Hüsker Dü.

The Zen Circus - L'Amore è una Dittatura

Video

Testo

Ci hanno visti nuotare in acque alte fino alle ginocchia
Ed inchinarci alle zanzare pregandole di non mescolare
Il nostro sangue a quello dei topi arrivati in massa con le maree
Le porte aperte, i porti chiusi, e sorrisi agli sconosciuti

Che ci guardano attoniti mentre ci baciamo,
Da uomo a uomo, mano nella mano
Una sigaretta non lo racconta ci vuole forse una vita intera
O una canzone non certo questa,
Altri maestri, altri genitori
Che non rinfacciano quello che sei, quello che vuoi Quello che eri

Esistere è giusto un momento
Chi vive nel tempo muore contento
E sì, ci hanno visti contare le pietre di questo deserto
Pazienza, perdere tempo con il cielo, farlo di lavoro
Pagati per immaginare qualcosa che non puoi fotografare

Mi spiego meglio, senza nascondermi dietro a cazzate
Scritte per caso in questa palestra dell'orrore
Ecco la pietra, ecco il peccato,
Un cane pastore lo fa per amore,
Non per denaro, non per rancore,
Non per la lana esiste il gregge
Né per la legge

Siamo delle antenne, dei televisori
Emettiamo storie che fanno rumore
Cerchiamo la donna della vita o l'uomo della morte
Strade interrotte, eterni sorrisi, figli sangue del nostro lavoro
Non ci somiglieranno, figli ormai del mondo intero

E perdere la monotonia di quando tutto era al suo posto
I topi cacciati, debellati, mostri tutti sotto al letto
E lasciar volare via quell'abbraccio conosciuto
Di chi in nome del tuo bene ha distrutto il tuo passato
Quando arrivi tu se ne vanno gli altri
Sai che non va bene ma ti piace arrangiarti
Come fanno in quei paesi che non sappiamo pronunciare
Ma che ci piace addomesticare a parole
Ero presente al momento dei fatti
Il fatto non sussiste
Mettetelo agli atti

Ma non hai paura di nessuno
Se non della tua statura
Hai la democrazia dentro al cuore
Ma l'amore è una dittatura
Fatta di imperativi categorici
Ma nessuna esecuzione
Mentre invece l'anarchia la trovi dentro ogni emozione

Tu stammi vicino, anzi lontano abbastanza
Per guardarti il viso dalla stanza dei miei occhi
Aperti o chiusi, non importa
Sono occhi quindi comunque una porta aperta

Il tempo passa lo senti da questo orologio
Mentre lavori dentro un bar, ad una pressa o in un ufficio e

E speri ancora che qualcuno sia lì fuori ad aspettarti,
Non per chiederti dei soldi, neanche per derubarti,
Non per venderti la droga e soffiarti il posto di lavoro
Ma per urlarti in faccia, che sei l'unica, sei il solo

Sei l'unica, sei il solo

Domenica In

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