Rui Cardo Suggestions presenta grandi classici e perle nascoste, versioni ufficiali e live ricercati.
Enjoy! 😉
The Cure - The Loudest Sound
Album
Bloodflowers è l'undicesimo album da studio del gruppo inglese The Cure, pubblicato il 14 febbraio 2000. Ha raggiunto, in Italia, l'8º posto dell'Hit Parade ufficiale, risultando il 110º album complessivamente venduto nel corso del 2000.
Il disco
Bloodflowers giunge dopo quattro anni di silenzio della band e viene introdotto da Robert Smith come l'ultimo disco della band.
Un tale annuncio veniva più o meno seriamente ripetuto dall'inizio degli anni novanta per ogni album, ma questa sembrava la volta effettiva, per vari motivi: la fine imminente del rapporto con la Fiction, l'etichetta di sempre, il calo di popolarità e di vendite dell'ultimo Wild Mood Swings, le aspirazioni soliste latenti: Robert voleva lasciare alla grande, sentiva che Wild Mood Swings non avrebbe rappresentato degnamente i Cure come ultima opera.
Decide quindi di registrare un ultimo album: le prime demo si orientano verso atmosfere complicate, elettroniche (un'eco si sentirà in Possession, registrazione di quel periodo uscita solamente nella raccolta di b-sides Join the Dots e in Wrong Number, dalla raccolta Galore), poi però Robert scrive, verso la fine del 1997, Out Of This World, e tutto cambia.
Capisce che quella è la direzione da seguire: un disco molto soft, dove la base di ogni canzone è costituita dalla chitarra acustica. Nasce così Bloodflowers, etichettato da Robert come la continuazione naturale del filone tanto amato dai fan, quello costituito da Pornography e Disintegration, tanto da costituire insieme ad essi la "trilogia dark" della band.
Le canzoni
Il tema ricorrente dell'album è l'invecchiamento, l'abbandono: emblematiche sono la già citata Out of This World
Quando guarderemo indietro a tutto questo [...] ci ricorderemo come ci si sente a essere così vivi?"/"Un'ultima volta prima che sia finita [...] Un'ultima volta prima che sia tempo di andare
The Last Day of Summer
L'ultimo giorno d'estate non è mai stato così vecchio/L'ultimo giorno d'estate non è mai stato così freddo
e There Is No If...
Se tu muori hai detto muoio anch'io hai detto
Pezzo un po' a parte è Maybe Someday, che per stessa ammissione di Robert riguarda i suoi sentimenti riguardo alla situazione della band e alla fine del gruppo
No non lo farò mai più, non voglio fingere/Se non può essere come prima devo farlo finire
Musicalmente l'album riprende i toni cupi e sommessi di Disintegration, però ne è come l'evoluzione: alcuni hanno descritto questo album come un "Disintegration invecchiato". I pezzi sono tutti lenti, dall'evoluzione iperlavorata e stratificata (questo è visto come un difetto da qualche fan), con accesi toni malinconici e dalla lunghezza sostenuta; solo una traccia (There Is No If...) su nove è sotto i cinque minuti.
La "trilogia dark" è stata riproposta dal vivo a Berlino (e Bruxelles) nel novembre 2002, per essere documentata in un DVD, chiamato Trilogy, inteso come il testamento finale dei Cure. I fatti hanno poi smentito questa intenzione.
L'album è stato candidato al premio "Best Alternative Album" ai Grammy Awards del 2001; il premio è però andato a Kid A dei Radiohead.
Singoli
Contrariamente a ogni album precedente, non è stato estratto nessun singolo commerciale da Bloodflowers. Sono tuttavia usciti in via promozionale per le radio, senza video di accompagnamento o b-sides, Out of This World e Maybe Someday nel gennaio 2000.
Artist
I Cure sono un gruppo musicale post-punk inglese, i cui esordi risalgono al 1976, in piena esplosione new wave (in compagnia di gruppi come Siouxsie and the Banshees, Joy Division, Echo and the Bunnymen). La formazione della band è variata più o meno regolarmente nel corso degli anni, comprendendo da un minimo di due fino ad un massimo di sei membri.
Il gruppo ha raggiunto l'apice del successo tra la metà e la fine degli anni ottanta (soprattutto con i singoli Close to Me e Lullaby, tratti, rispettivamente, dai due album The Head on the Door del 1985 e Disintegration del 1989). Robert Smith, il cantante, chitarrista, autore dei testi e compositore di quasi tutte le musiche, nonché fondatore del gruppo, è l'unico membro ad averne sempre fatto parte fin dagli esordi.
Lyrics
Side by side in silence
They pass away the day
So comfortable
So habitual
And so nothing left to say
Nothing left to say
Nothing left to say
Side by side in silence
These thoughts echo around
He looks up at the sky
Yet she looks down at the ground
And stares down at the ground
Stares down at the ground
Side by side in silence
They wish for different worlds
She dreams him as a boy
And he loves her as a girl
Loves her as a girl
Side by side in silence
Without a single word
It's the loudest sound (x2)
It's the loudest sound I ever heard
Testo
Fianco a fianco, in silenzio
Passano la giornata
Così confortevole
Così consueto
E così più niente da dire
Più niente da dire
Più niente da dire
Fianco a fianco, in silenzio
Questi pensieri echeggiano intorno
Lui guarda il cielo
Mentre lei guarda per terra
E guarda verso il basso, per terra
E guarda verso il basso, per terra
Fianco a fianco, in silenzio
Vorrebbero mondi diversi
Lei lo sogna come un ragazzo
E lui la ama come una ragazza
La ama come una ragazza
Fianco a fianco, in silenzio
Senza dire una parola
È il suono più forte (x2)
È il suono più forte Che abbia mai sentito
alcuni estratti sono presi da Wikipedia - alcuni testi delle canzoni che non sono scritti e tradotti personalmente sono prelevati dal web da siti come lyricfind, musixmatch