Radiohead – Decks Dark

Radiohead - Decks Dark

Rui Cardo Suggestions presenta grandi classici e perle nascoste, versioni ufficiali e live ricercati.

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Radiohead - Decks Dark

Song

L'articolo di Simone Bachechi per Decks Dark su Crunched:

“Decks Dark” è un brano contenuto in "A Moon Shaped Pool", l’ultimo album dei Radiohead dell’ormai lontano 2016 (c’è da augurarsi che il 2021 fra le tante belle cose che ci aspettiamo ci riporti anche un loro nuovo album). È una delle canzoni meno eseguite duranti i live del loro ultimo tour.

Forse perché Decks Dark è un rapporto sessuale, ascoltare per credere. Questa volta non dovremo fissarci sulle parole e sul loro significato. C’è una sorta di contro sinestesia applicata al dato musicale. Dovremo dimenticare il testo che parla di astronavi che oscurano il cielo, suoni assordanti, cose apocalittiche insomma. Converrà invece soffermarsi sul ritmo, sui cambi di intensità all’interno del brano che colorano e disegnano un ben preciso scenario, per chi lo vorrà e lo saprà vedere, io provo a spiegarlo:

Decks Dark può essere diviso in quattro parti o cellule, a seconda della loro intensità che cambia e muta all’insegna dell’ingresso di nuove strumentazioni e diversi ritmi lungo i quattro minuti e quarantuno della sua durata.

Si inizia

L’inizio è lento e soffuso.
Alle prime “apocalittiche” parole di Yorke (non le ascoltate) si sovrappone uno xilofono che contrappunta la sua voce, sono quattro note ripetute più volte che intercalano la voce del solista dei Radiohead, che in questo caso deve essere interpretata come semplice orpello musicale, senza alcun riferimento al testo, non è questo ciò che interessa in questo caso, sono  accenni, ammiccamenti, lentezza, sembrano due amanti, che si guardano, si punzecchiano, uno di fronte all’altro, si sfiorano con le dita come lo xilofono suggerisce, poi a 1:15 in our darkest hour… ecco,  è “nell’ora più oscura”, l’apocalisse, che i due danno uno strappo al loro rapporto, al loro fronteggiarsi, il ritmo cambia, si fa avvolgente.

La musica decolla, sembra di iniziare a volare, gli ascoltatori insieme ai due amanti che ora si stanno spogliando e dopo i primi preliminari, quando si sfioravano, si accarezzavano, si baciavano leggermente, studiandosi, ora a un ritmo incalzante, deciso ma morbido, si spogliano, si distendono sul letto, si baciano, avvinghiandosi su un letto ormai in disordine, pronti, ma ancora studiandosi in qualche modo, cimentandosi l’uno con il corpo dell’altro come due animali che si sfidano fino a che a 2:31 ritorna il motivo iniziale, quello con i tocchi di xilofono.

La pausa

C’è una pausa tra di loro: dopo il trasporto che li aveva portati a lasciarsi andare, a sfidarsi, a spogliarsi, ad assaporare la reciproca pelle, ad accarezzarsi più intensamente, a baciarsi sempre più appassionatamente, ecco che i due sembrano ritrarsi come onde, allontanarsi di nuovo, anche se ormai sono nudi uno di fronte all’altro, in piedi, si guardano, si prendono per mano distendendo le braccia, di fronte al letto, quasi dubbiosi sul da farsi, fino a che a 3:11 il ritmo cambia ancora, cambio di ritmo scandito di nuovo da quelle quattro parole: in your darkest hour.

Nell’ora più scura, in questa quarta cellula, e da qui alla fine del brano, l’ingresso potente della chitarra di Johnny Greenwood con alcuni accordi che si ripetono potenti e sanciscono e scandiscono il ritmo del rapporto sessuale vero e proprio tra i due amanti che ora sono di nuovo sul letto in disordine.

É la chitarra di Greenwood che dà il ritmo ai movimenti dei due, e il sottofondo di rumori sputati fuori da una drum machine seguono lo stesso ritmo dei due, come se fossero le loro carni che entrano in contatto nel tempo del loro rapporto sessuale, rapporto completo che la voce e le parole biascicate di Yorke sembrano accompagnare in quest’ultimo minuto e mezzo del brano, prima che anche la chitarra si assopisca e che anche la musica si taccia, terminando in modo quasi brusco anche lei il suo amplesso, come i due amanti che ora possiamo immaginare languidamente abbracciati nel silenzio.


Album

A Moon Shaped Pool è il nono album in studio del gruppo musicale britannico Radiohead, pubblicato l'8 maggio 2016 dalla XL Recordings.

Anticipato dai singoli Burn the Witch e Daydreaming, l'album ha ricevuto un'ottima accoglienza sia da parte del pubblico sia dalla critica specializzata, posizionandosi in vetta alle classifiche di diversi paesi.

Descrizione

I Radiohead hanno iniziato a lavorare a A Moon Shaped Pool al termine del loro tour del 2012 ed è stato registrato sotto la supervisione del loro storico produttore Nigel Godrich presso La Fabrique di Saint-Rémy-de-Provence.

La maggior parte dei brani presenti nell'album erano già stati eseguiti dal vivo diversi anni prima dal gruppo oppure composti originariamente per altre pubblicazioni: il primo singolo Burn the Witch era stato realizzato durante le sessioni di registrazione per Kid A, il brano conclusivo True Love Waits risale al 1995 mentre Identikit e Ful Stop erano state suonate dai Radiohead durante il tour del 2012.


Artist

«Nella storia dei Radiohead, ogni disco rappresenta un'impresa. Per costruire e andare avanti, abbiamo ogni volta demolito tutto quello che avevamo fatto fino a quel momento. Il processo creativo è sempre stato penoso, tormentato, laborioso.»
(Thom Yorke)

Radiohead sono un gruppo musicale rock alternativo inglese proveniente dall'Oxfordshire e formatosi nel 1985. Fino al 1992, quando cambiarono nome, erano noti come On a Friday. Hanno venduto più di 30 milioni di dischi in tutto il mondo.

La band è formata da Thom Yorke (voce, chitarra, pianoforte), Jonny Greenwood (chitarra solista, tastiere, sintetizzatore, onde Martenot), Ed O'Brien (chitarra, voce di supporto), Colin Greenwood (basso elettrico, sintetizzatori) e Philip Selway (percussioni).

I Radiohead pubblicarono il loro primo singoloCreep, nel 1992. La canzone fu inizialmente un insuccesso, ma dopo la pubblicazione dell'album di debutto Pablo Honey, il singolo ebbe un inaspettato successo mondiale. L'album, seppur ben accolto negli Stati Uniti, passò quasi inosservato in Inghilterra.

Continui cambiamenti

Il successo in patria arrivò solo con il secondo album, The Bends (1995), che fece guadagnare al gruppo numerosi fan. La loro reputazione crebbe ancor di più con l'uscita del terzo album; caratterizzato da un suono più esteso e dal tema ricorrente dell'alienazione moderna, OK Computer (1997) è riconosciuto da diversi critici come una pietra miliare della musica rock degli anni novanta.

Con i loro successivi album Kid A (2000) e Amnesiac (2001), la popolarità dei Radiohead arrivò ai massimi livelli. Con questi dischi la band conobbe un'ulteriore evoluzione del proprio stile musicale, fortemente influenzato dalla musica classica contemporanea, dal free jazz e dall'elettronica.

Il loro sesto album, Hail to the Thief (2003), caratterizzato da testi maggiormente rivolti all'attualità, è sembrato mescolare influenze da tutta la carriera della band. I Radiohead, dopo quattro anni di assenza dalle scene, nel 2007, completarono le registrazioni del loro settimo album, intitolato In Rainbows, disponibile per il download digitale a partire dal 10 ottobre 2007.

Radiohead - Decks Dark

Fan Video Decks Dark

Lyrics

And in your life
There comes a darkness
There’s a spacecraft blocking out the sky
And there’s nowhere to hide
You run to the back and you cover your ears
But it’s the loudest sound you’ve ever heard
Are we trapped? Rag doll cloth people
We are helpless to resist

In your darkest hour

But it was just a laugh, just a laugh
Just a laugh, just a laugh
Even at this angle
And so we crumble

A 10-ton head, made of wet sand
Oh this dread circumference
You gotta be kidding me
The grass grows over me

Your face in the glass, in the glass
It was just a laugh, just a laugh
It’s whatever you say it is
Split infinities

Then into your life
There comes a darkness
And a spacecraft blocking out the sky
And there’s nowhere to hide
You run to the back and you cover your ears
It’s the loudest sound you’ve ever heard

In your darkest hour

Have you had enough of me?

Sweet time

Testo

E a un certo punto nella nostra vita
Arriva un’oscurità
C’è un’astronave che blocca il cielo
E nessun posto dove nascondersi
Corri a ripararti e ti tappi le orecchie
Ma è il suono più forte che tu abbia mai sentito
E noi tutti, persone intrappolate vestite di stracci
Siamo indifesi per resistere

Nella nostra ora più buia

Ma era solo uno scherzo, solo uno scherzo
Solo uno scherzo, solo uno scherzo
Anche da questo punto di vista
E così ci sbricioliamo

Una testa da 10 tonnellate di sabbia bagnata
Questa circonferenza di timore
Stai scherzando, vero?
L’erba cresce sopra di me

La tua faccia nel vetro, nel vetro
Era solo uno scherzo, solo uno scherzo
É qualsiasi cosa tu dica che è
In infinità spaccate

E a un certo punto nella tua vita
Arriva un’oscurità
Un’astronave che blocca il cielo
E nessun posto dove nascondersi
Corri a ripararti e ti copri le orecchie
Ma è il suono più forte che tu abbia mai sentito

Nella tua ora più buia

Quando ti sei stancata di me

Tempi felici

Live 2016 Decks Dark

Full Concert 2016

Live 2016