King Crimson – Starless

King Crimson - Starless

Rui Cardo Suggestions presenta grandi classici e perle nascoste, versioni ufficiali e live ricercati.

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King Crimson - Starless

Song

Starless è un brano del 1974 del gruppo rock progressivo King Crimson. Fa parte dell'album Red del quale è la composizione più lunga con 12 minuti di durata.

Inizialmente destinato a essere in Starless and Bible BlackFripp e Bruford ne decisero la rilocazione nell'album ad esso successivo.

Si apre con un tessuto di archi al mellotron, una malinconica linea di chitarra che si alterna al sassofono e al violino, apre la strofa. Dopo l'inserto vocale si entra nella parte centrale in 13/8, scandita da un ostinato alla chitarra, che lentamente si evolve. Al minuto 9 la canzone diventa un dialogo fusion, in un 13/8 molto più veloce del precedente, di sax e chitarra, dove Robert Fripp opta per uno stile molto psichedelico. La sezione conclude aprendo al finale in 4/4, che riprende il tema iniziale e conclude il pezzo.

Dopo l'introduzione, la canzone perde "potenza" più volte, ognuna seguita dall'aggiunta di ancora più suono. La canzone vuole disperatamente continuare, ma non importa quanto aumentino le cose, prima o poi finirà. Un'allegoria perfetta per quella che sarebbe stata l'ultima canzone dei King Crimson (fino al loro ritorno in Discipline).

Secondo l'autore del testo, Richard Palmer-James, esso ha a che fare con la rottura tra due amici intimi e di come il futuro senza l'un l'altro sembri "spoglio" e "privo di stelle".


Album

Red è il settimo album in studio del gruppo di rock progressivo dei King Crimson, pubblicato nel 1974.

È anche l'ultimo LP a nome "King Crimson" uscito negli anni settanta (esclusi raccolte e dischi live). Viene spesso considerato dalla critica uno dei più grandi capolavori del rock progressivo.

Genesi dell'opera

Le sedute di registrazione di Red iniziarono l'8 luglio 1974, una settimana dopo la conclusione di un tour americano di tre mesi, al termine del quale il gruppo aveva deliberato - a maggioranza - il "licenziamento" di David Cross: i King Crimson erano dunque ufficialmente ridotti a un trio.

Soltanto quattro giorni prima, Robert Fripp era venuto per la prima volta a contatto con gli scritti di John G. Bennett, allievo diretto di Gurdjieff: questa circostanza era destinata a ripercuotersi sia sul lavoro in studio che sul futuro stesso della band. A registrazioni appena iniziate, il chitarrista annunciò a Bill Bruford e John Wetton che la sua opinione circa il lavoro in corso non aveva più alcuna importanza, lasciando così di fatto carta bianca al bassista e al batterista in merito alla produzione.

Tra gli effetti di questo cambio gestionale vi fu il ritorno all'utilizzo di session-men (peraltro tutti già apparsi a vario titolo in precedenti album dei Crimson), cosa che non accadeva più dal 1971 (Islands): Wetton in particolare insistette molto per il contributo ai fiati di Ian McDonald, che con Fripp aveva fondato i King Crimson nel 1968 per poi lasciarli l'anno seguente. Il prodotto finale vede la combinazione fra il trio e gli ospiti mutare in ciascuna delle cinque tracce che lo compongono.

Red

È il brano di apertura del disco. Il gruppo aveva originariamente pensato di contrapporre un brano intitolato Blue, mai completato. È costruita attorno a un energico riff di chitarra, raddoppiato grazie a tecniche di sovraincisione ed eseguito in diverse tonalità. La canzone è una prefigurazione di ciò di cui parla l'album: inizia con grande potenza, ma a un certo punto ne perde un po' e poi riprende.

È un riferimento allo stato della band quando è stata realizzata la canzone (Fripp ha cercato di fare un ultimo album prima dello scioglimento del gruppo). La sezione centrale del brano include una sovraincisione di violoncello certamente eseguita da un session-man, non accreditato in copertina, che stava lavorando nello studio accanto a quello in cui i King Crimson preparavano Red, e fu perciò reclutato al volo.

Del nome di questo musicista non è rimasta traccia né nella documentazione degli Olimpic Studios, né nella memoria di alcuno dei membri del gruppo. La sua identità resta perciò a tutt'oggi sconosciuta. La medesima sezione conteneva in origine un passaggio che fu stralciato per essere poi riutilizzato da Fripp, 21 anni dopo, sul brano VROOOM VROOOM dall'album Thrak.

Fallen Angel

Contiene l'ultima traccia di chitarra acustica registrata da Fripp con i King Crimson. Se si eccettua un brano del mini CD Happy with What You Have to Be Happy With del 2002 (in cui l'esecutore è Adrian Belew), è l'ultima volta che una chitarra non elettrica compare in un disco del gruppo.

L'introduzione del brano contiene un altro intervento di violoncello ad opera del già citato turnista anonimo; gli altri due ospiti della traccia sono Robin Miller (oboe) e Mark Charig (cornetta): entrambi precedenti collaboratori del gruppo sugli album Lizard (1970) e Islands (1971). La canzone parla di un uomo che chiede a suo fratello di unirsi agli Hells Angels per poi vederlo pugnalato tragicamente per le strade di New York.

One More Red Nightmare

È il primo dei due brani dell'album in cui compare il sax di Ian McDonald. La coda del pezzo è tronca a causa della fine del nastro multi-traccia originale, inconveniente solo in parte "mascherato" da una nota di basso elettrico registrata alla rovescia. La canzone è una descrizione di un incubo: il protagonista si trova in un aereo che sta per schiantarsi, il preludio a questo episodio è caratterizzato da un riff che prosegue per tutta la canzone.

Il nome One More Red Nightmare non include solo il nome dell'album stesso, ma associa il colore rosso al sangue, il che significa che l'incubo dipinge l'immagine di una morte di massa in un incidente aereo.

Il sogno sembra molto realistico, includendo anche esperienze surreali come la sensazione di turbolenza durante il sonno. Tuttavia, poco prima di schiantarsi, l'uomo si sveglia, come se sia stato salvato da un intervento divino, e sfugge alla morte nel suo sogno lucido.

Providence

È un'improvvisazione registrata dal vivo al Palace Theatre di ProvidenceRhode Island (U.S.A.) il 30 giugno 1974, penultima data del tour negli Stati Uniti. Vi compare quindi anche David Cross, sia come musicista che come autore, anche se dopo il successivo concerto, del 1º luglio, sarà estromesso dal gruppo. La presenza di questa traccia nell'album testimonia la strategia del gruppo, più ampiamente adottata nell'album precedente, di usare i concerti come laboratorio e studio di registrazione stesso per nuove idee da includere poi nei dischi.

Starless

Chiude l'album Starless, lungo brano che già chiudeva i concerti dei mesi precedenti e che infatti porta anch'esso la firma di David Cross. Scartato - nella sua versione embrionale - dall'album precedente cui diede il titolo, il brano era stato eseguito in prima assoluta al Palazzo dello Sport di Udine, il 19 marzo 1974. In studio, vi partecipano anche Ian McDonald e Mel Collins.

Starless è divisa fondamentalmente in due parti: la prima, in forma canzone, vede la parte armonica sorretta dal Mellotron, suonato da Fripp, sulla quale si alternano il cantato di Wetton - con un testo di Richard Palmer-James particolarmente malinconico ed elegiaco - ed un tema di chitarra elettrica, che nei concerti era affidato al violino di Cross; il tutto accompagnato anche da Mel Collins al sax soprano.

Il verso ricorrente nel testo: starless and bible-black cita l'incipit del dramma Under Milk Wood di Dylan Thomas. Sulla coda della sezione-canzone s'innesta una lenta linea di basso in 13/8 e dall'armonia diminuita, originariamente composta da Bill Bruford al pianoforte, che apre di fatto alla seconda parte, interamente strumentale. Fripp, a distanza di anni, addita il brano Starless come un perfetto e degno punto di arrivo per quella formazione, su quel disco, nonché per il rock in generale in quegli anni.

Per usare le sue parole: «una dichiarazione conclusiva». Secondo l'autore del testo, Richard Palmer-James, esso ha a che fare con la rottura tra due amici intimi e di come il futuro senza l'un l'altro sembri "spoglio" e "privo di stelle".

Scioglimento del gruppo

Immediatamente dopo la pubblicazione di Red, Fripp annunciò alla stampa che i King Crimson avevano «cessato di esistere» e poco tempo dopo si ritirò proprio presso la comunità fondata tre anni prima da Bennett, la International Academy for Continuous Education a Sherborne nel Gloucestershire, dove rimase per quasi due anni senza contatti con la chitarra o col mondo musicale.

I King Crimson di fatto scomparvero sino al 1981. La connessione tra Fripp e il lascito di Bennett, Ouspensky e Gurdjieff era destinata a rimanere costante, ispirando profondamente le scelte sia artistiche che personali del chitarrista, fino al presente.

Un album dal vivo intitolato USA fu pubblicato postumo nel 1975 e conteneva materiale tratto dal già citato tour americano, anteriore quindi alle registrazioni di Red.

Bill Bruford e John Wetton si ritroveranno nel 1978 con gli UK. Lo stesso Bruford tornerà a militare in due successive incarnazioni dei King Crimson (1981-84 e 1994-97).

Influenze e lascito

Nel luglio del 2001 Red è stato votato dai lettori della rivista inglese Q Magazine fra i "50 album più duri della storia", piazzandosi al 19º posto.

Il produttore dei NirvanaButch Vig, ha in tempi recenti confidato personalmente a John Wetton la grande influenza che Red aveva avuto sulla sua generazione e sul suo lavoro, e quanto quest'album fosse caro anche allo stesso Kurt Cobain, che lo definì "il miglior album nella storia del rock."

Nel giugno del 2015 la rivista Rolling Stone ha collocato l'album alla quindicesima posizione dei 50 migliori album progressive di tutti i tempi.


Artist

King Crimson sono un gruppo musicale rock progressivo britannico, fondato nel 1969 a Londra.

Spesso classificato come prettamente progressive, il gruppo ha subito le influenze di diversi generi musicali durante il corso della sua esistenza, tra i quali: jazzfolkmusica classicamusica sperimentalerock psichedelicohard rockheavy metal, new wave, gamelanmusica elettronica e drum and bass. Per contro, i King Crimson hanno influenzato molti artisti contemporanei, creando una sorta di culto attorno al loro nome.

Pur essendo nato in Inghilterra, il gruppo ha visto tra le sue file anche musicisti statunitensi (a partire dal 1981) e attualmente è in parte composto da questi ultimi. Negli oltre cinquant'anni di attività del gruppo la sua formazione ha subito numerosi e radicali cambiamenti: si sono avvicendati al suo interno ben ventitré musicisti. Unica costante è stata la presenza del chitarrista Robert Fripp, membro fondatore e indubbio cardine di tutta la storia del gruppo.

Prima formazione

La prima formazione del gruppo, quella risalente al 1969, è stata determinante nella sua storia, nonostante la breve durata. Già nel 1970, infatti, i King Crimson divennero un gruppo piuttosto instabile e pertanto non ebbero modo di promuovere in concerto i due album registrati in quell'anno; torneranno sul palco, dopo nuovi avvicendamenti, solo nel 1971. I lavori di questa prima formazione sono caratterizzati da una profonda esplorazione e fusione di generi, quali il jazz, il funk e la musica da camera.

Dal 1972, a seguito di un nuovo radicale cambiamento di organico, il gruppo divenne più stabile e cominciò a prevalere l'aspetto dell'improvvisazione, che mescolava hard rock, musica classica, free jazz e fusion, almeno sino al 1974, anno che segna l'inizio di un lungo periodo di pausa.

Nuove formazioni

Nel 1981, dopo sette anni di inattività, il gruppo si riunì nuovamente, con una nuova formazione: questo periodo, che si concluse circa tre anni dopo, fu caratterizzato da una forte influenza della nascente new wave. In successive riunioni i King Crimson hanno radicalmente riveduto le proprie sonorità, ora in tutto influenzato dai generi musicali di più recente nascita, come l'industrial rock e il grunge.

Questo spirito di rinnovamento musicale non si è mai spento ed è tutt'oggi una delle caratteristiche portanti del gruppo. La storia dei King Crimson è dunque segnata anche da ricorrenti periodi di stasi, spesso sanciti dalle decisioni di Robert Fripp. Il chitarrista e i suoi colleghi riappaiono in varie combinazioni nell'ambito dei cosiddetti ProjeKCts, successione variabile di side-project iniziata nel 1997, la cui ultima incarnazione ha visto collaborare Fripp e Mel Collins (che aveva lasciato i King Crimson nel 1972) con il chitarrista e autore Jakko Jakszyk, in un progetto che vede anche la partecipazione di Tony Levin e Gavin Harrison, entrambi "transitati" nei King Crimson nel corso degli anni. Da quest'ultima formazione è poi derivato il vero e proprio ritorno in attività dei King Crimson, a partire dal settembre 2013.

Audio

Lyrics

Sundown dazzling day
Gold through my eyes
But my eyes turned within
Only see
Starless and bible black

Old friend charity
Cruel twisted smile
And the smile signals emptiness
For me
Starless and bible black

Ice blue silver sky
Fades into grey
To a grey hope that oh yearns
To be
Starless and bible black

Sundown dazzling day
Gold through my eyes
But my eyes turned within
Only see
Starless and bible black

Old friend charity
Cruel twisted smile
And the smile signals emptiness
For me
Starless and bible black

Testo

Tramonto abbagliante giorno
Oro attraverso i miei occhi
Ma i miei occhi si voltarono dentro
Solo vedere
Senza stelle e Bibbia nera

Carità vecchio amico
Sorriso contorto crudele
E il sorriso segnala il vuoto
Per me
Senza stelle e Bibbia nera

Cielo argentato blu ghiaccio
Sfuma al grigio
Ad una grigia speranza che oh anela
Essere
Senza stelle e Bibbia nera

Tramonto abbagliante giorno
Oro attraverso i miei occhi
Ma i miei occhi si voltarono dentro
Solo vedere
Senza stelle e Bibbia nera

Carità vecchio amico
Sorriso contorto crudele
E il sorriso segnala il vuoto
Per me
Senza stelle e Bibbia nera

Official Live

Live 1974

Full Concert

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