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Jeff Buckley - Forget Her
Song
"Forget Her" is a song by Jeff Buckley.
The song was recorded during sessions for Buckley's only completed studio album Grace, but remained officially unreleased until it was featured as the opening track on the bonus disc of Grace: Legacy Edition, a 2004 remastered reissue of the album. The song was subsequently included as a bonus track on several European editions of the standard album.
"Forget Her" was subject to much controversy because Buckley specifically chose not to use it for the final release of his debut Grace, opting instead for "So Real". A music video was created for the song, compiled from previously unreleased footage, and was included on the bonus DVD with Grace: Legacy Edition.
In Australia, the song was ranked #36 on Triple J's Hottest 100 songs of 2004.
Album
Grace è il primo album in studio del cantautore e chitarrista statunitense Jeff Buckley, pubblicato negli Stati Uniti il 23 agosto 1994 dall'etichetta Columbia Records.
Descrizione
Le registrazioni dell'album furono avviate nel settembre 1993 presso il Bearsville Recording Studio di Woodstock, nello stato di New York. Alcuni dei brani in esso contenuti erano però stati concepiti già diversi anni prima, come ad esempio Eternal Life e Last Goodbye, composti prima del 1991.
Jeff Buckley ebbe la libertà di selezionare molti dei propri collaboratori. Nelle prime fasi di lavorazione del disco, il cantautore scelse così di condividere lo studio di registrazione solamente con il bassista Mick Grondahal e il batterista Matt Johnson, sotto la guida del produttore Andy Wallace.
Secondo quanto dichiarato da Steve Berkowitz, produttore esecutivo del disco, i tre musicisti non avevano alcuna conoscenza reciproca, così iniziarono a improvvisare senza aver prefissato una direzione musicale da seguire nel loro lavoro.
Dopo meno di tre settimane, una prima versione del disco era già pronta, ma a quel punto Jeff Buckley si rese conto di aver raggiunto una maggiore sintonia con i musicisti e, non soddisfatto del proprio lavoro, volle continuare la lavorazione del disco.
La casa discografica
La casa discografica evitò pressioni sui tempi di lavorazione, e lo stesso Berkowitz dichiarò che «era chiaro che la sessione non avrebbe potuto concludersi così, perché si stava assistendo a un evento rarissimo nel quale la band stava prendendo forma, ed era in atto un vero processo creativo». Durante le registrazioni, il gruppo si allargò poi per includere il chitarrista Michael Tighe, che firmò anche il brano So Real insieme allo stesso Buckley.
La realizzazione del disco si rivelò così molto più lunga e costosa del previsto, fino a raggiungere una cifra di produzione complessivamente pari a circa un milione di dollari. La pubblicazione dell'album, inizialmente prevista per il gennaio 1994, slittò più volte prima di essere definitivamente fissata per la fine di agosto dello stesso anno.
Il ritardo di lavorazione fu legato soprattutto alle difficoltà compositive dello stesso Buckley, il quale si sbloccò definitivamente solo a seguito del dolore per la morte del padre della compagna, l'attrice e musicista americana Rebecca Moore.
Nella realizzazione del disco fu coinvolto anche Gary Lucas, che in precedenza aveva suonato insieme allo stesso Buckley nella band Gods & Monsters. Il musicista è autore delle canzoni Rise Up to Be, il cui riff di chitarra ha dato origine al brano Grace, e And You Will, che si sarebbe poi trasformato nella traccia di apertura del disco, Mojo Pin.
Lucas suonò inoltre la chitarra in entrambi i brani da lui firmati.
Le edizioni
La prima edizione del disco è costituita da 10 tracce, incluse le cover del brano Lilac Wine, originariamente interpretata da Hope Foye, del canto tradizionale Corpus Christi Carol e della canzone Hallelujah, scritta e cantata da Leonard Cohen, ma della quale sono state registrate anche molte altre versioni, tra le quali figura anche quella di John Cale, sulla base della quale lo stesso Buckley ha costruito la propria interpretazione.
La complicata relazione con Rebecca Moore riveste un ruolo importante nelle tematiche e nei contenuti del disco: è attorno a lei che ruotano molte delle canzoni di Grace, tra le quali la title-track, nella quale il cantautore si rivolge direttamente alla donna amata, e Last Goodbye, brano dedicato alla separazione tra il cantautore e l'attrice americana.
All'interno del disco si parla anche della fragilità emotiva, tematica presente in brani come Last Goodbye e So Real, ma anche di passioni infuocate, oscurità esistenziali e morte.
Grace fu definito dalla critica musicale un album audace ed è tuttora considerato un disco fuori dalle mode del periodo in cui fu pubblicato: si tratta infatti di un album imperniato soprattutto sulla voce di Jeff Buckley, a dispetto del grunge e dei grandi sperimentatori e innovatori del rock che dominavano il panorama musicale di quegli anni.
Influenze
All'interno del disco possono essere individuate molteplici influenze, tutte filtrate attraverso uno stile giudicato molto personale: dai Led Zeppelin a Robert Plant, da Van Morrison al padre del cantautore stesso, Tim Buckley, passando attraverso altri grandi nomi del passato, come quelli di Nina Simone, Nusrat Fateh Ali Khan, Bob Dylan, Édith Piaf e Leonard Cohen.
La sintesi tra influenze così distanti tra loro ha portato la celebre rivista musicale Rolling Stone a definire l'album un lavoro «a metà strada fra metallo e angeli».
Da un punto di vista musicale, il disco può essere considerato un album pop-rock con molte sfumature, dal soul fino al grunge di Eternal Life. La struttura dei brani è complessa ma al contempo immediata, spesso basata sul crescendo della voce che parte sommessa per poi salire di tono, dimensione e spiritualismo, fino a entrare in una dimensione mistica.
Il brano Forget Her era stato inizialmente registrato per il disco, ma lo stesso Buckley volle escluderlo dalla versione finale, opponendosi così al parere della casa discografica, che l'aveva invece scelta come singolo di lancio del lavoro stesso. Il brano, composto dal cantautore dopo una rottura con la compagna Rebecca Moore, fu poi incluso come undicesima traccia nelle edizioni postume del disco.
Artist
Jeffrey Scott Buckley (Anaheim, 17 novembre 1966 – Memphis, 29 maggio 1997) è stato un cantautore e chitarrista statunitense.
Figlio del cantautore Tim Buckley, Jeff in vita riscosse grande successo principalmente in Francia e in Australia e poi, dopo il suo decesso avvenuto per annegamento il 29 maggio 1997, in tutto il mondo, tanto che i suoi lavori sono rimasti famosi nel tempo e appaiono regolarmente nelle classifiche delle riviste di settore.
La morte (1997)
La sera del 29 maggio 1997 all'età di trent'anni, mentre, a bordo di un furgone guidato dal suo roadie Keith Foti, si stava dirigendo presso gli studi di registrazione, passando lungo le rive del Wolf River, un affluente del Mississippi, chiese all'autista di fermarsi, avendo voglia di fare un bagno.
Già in precedenza aveva nuotato in quelle acque, quindi si immerse nel fiume tenendo, però, addosso i vestiti e gli stivali, arrivando fino ai piloni del ponte dell'autostrada (canticchiando il ritornello di Whole Lotta Love dei Led Zeppelin), nello stesso momento in cui stava transitando un battello che probabilmente creò un gorgo che lo risucchiò.
Il cantante scomparve dalla vista di Keith Foti, che chiamò la polizia che, pur avendo ordinato un dragaggio della zona, non trovò nulla.
Il corpo fu trovato solo il mattino del 4 giugno, avvistato da un passeggero del traghetto American Queen, impigliato tra i rami di un albero sotto il ponte di Beale Street, la via più importante di Memphis. Gene Bowen (tour manager di Buckley) riconobbe il corpo da un piercing all'ombelico e dalla maglietta indossata.
L'autopsia
L'autopsia non rilevò tracce di alcol etilico o di droghe; il caso venne archiviato come incidente. Un comunicato ufficiale dalla madre, diceva:
(EN)«Jeff Buckley's death was not "mysterious," related to drugs, alcohol, or suicide. We have a police report, a medical examiner's report, and an eye witness to prove that it was an accidental drowning, and that Mr. Buckley was in a good frame of mind prior to the accident.» | (IT)«La morte di Jeff Buckley non è stata "misteriosa", legata a droghe, alcool o suicidio. Abbiamo un rapporto della polizia, un referto del medico legale e un testimone oculare, che provano che si è trattato di un annegamento accidentale e che il sig. Buckley era in un ottimo stato mentale prima dell'incidente.» |
(Mary Guibert) |
Il funerale si celebrò il 1º agosto 1997, nella chiesa di Saint Ann a Brooklyn, nello stesso luogo dove era iniziata la sua carriera durante il Tim Buckley Tribute.
Poco dopo la sua morte, Bono ebbe a dire
(EN)«Jeff Buckley was a pure drop in an ocean of noise.» | (IT)«Jeff Buckley era una goccia pura in un oceano di rumore.» |
(Bono, Mojo Magazine, agosto 1997) |
Lyrics
How many times have you heard someone say,
"If I had money, I would do things my way."
But little they know, that it's so hard to find
One rich man in ten, with a satisfied mind.
Money can't buy back all your youth when you're old,
A friend when you're lonely, or peace to your soul.
The wealthiest person, is a pauper at times
Compared to the man with a satisfied mind.
When my life is over and my time has run out,
My friends and my loved ones, I will leave there's no doubt.
But one thing's for certain, when it comes my time,
I'll leave this old world with a satisfied mind.
But one thing's for certain, when it comes my time,
I'll leave this old world with a satisfied mind mind mind,
Satisfied mind.
Testo
Quante volte hai sentito qualcuno dire,
"Se avessi i soldi, farei le cose a modo mio".
Ma poco sanno che è così difficile da trovare
Un uomo ricco su dieci, con una mente soddisfatta.
I soldi non possono ricomprare tutta la tua giovinezza quando sei vecchio,
Un amico quando sei solo, o pace per la tua anima.
La persona più ricca, a volte è un povero
Rispetto all'uomo dalla mente soddisfatta.
Quando la mia vita è finita e il mio tempo è scaduto,
Amici miei e miei cari, non ci sono dubbi.
Ma una cosa è certa, quando arriva il mio momento
Lascerò questo vecchio mondo con una mente soddisfatta.
Ma una cosa è certa, quando arriva il mio momento
Lascerò questo vecchio mondo con una mente soddisfatta, mente, mente,
Mente soddisfatta.
alcuni estratti sono presi da Wikipedia - alcuni testi delle canzoni che non sono scritti e tradotti personalmente sono prelevati dal web da siti come lyricfind, musixmatch