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Funkadelic - Maggot Brain
(EN)«Play like your mama just died» | (IT)«Suona come se tua madre fosse appena morta» |
(George Clinton a Eddie Hazel) |
Maggot Brain è un brano del gruppo Funkadelic, contenuto nell'omonimo album del 1971.
La registrazione originale del brano, lunga oltre 10 minuti, consta di un breve testo recitato come introduzione ed il resto un assolo di chitarra di Eddie Hazel; il brano è collocato al numero 60 della classifica delle 100 Greatest Guitar Songs redatta dalla rivista Rolling Stone.
Secondo resoconti, il titolo della canzone prende il nome dal soprannome di Hazel, mentre altre fonti suggeriscono che il titolo sia riferito al ritrovamento, da parte di George Clinton, del "corpo morto in stato di decomposizione, con il cranio rotto, in un appartamento di Chicago" di suo fratello.
Michael Hampton, che ha sostituito Hazel alla chitarra solista, ha registrato una sua interpretazione nel 1978, la quale fu inclusa in un vinile bonus che venne distribuito con l'album One Nation Under a Groove.
Secondo la leggenda, George Clinton, sotto l'influenza dell'LSD, chiese a Eddie Hazel di suonare la prima parte della canzone come se sua madre fosse appena morta e la seconda parte come se lui l'avesse trovata ancora viva; altre varianti della storia suggeriscono che gli fu semplicemente detto di suonare come se lui avesse trovato sua madre morta.
I chitarristi si dividono in tre categorie: quelli che si fanno le seghe, quelli che scopano e quelli che fanno l’amore. Eddie Hazel, nel brano omonimo che apre “Maggot Brain”, fa tutte e tre queste cose contemporaneamente. Ma come se il genere umano dovesse estinguersi domani.
Negli Universal Studios di Detroit, prima di iniziarne la registrazione, George Clinton gli fece soltanto una raccomandazione: “Suona come se tua madre fosse appena morta”. L’arte è sempre rappresentazione di qualcos’altro, spesso è costruzione autentica di finzioni sincere.
Immaginare un lutto inesistente, immedesimarsi in uno stato d’animo differito significava mettersi in credito col dolore. Tenuto anche conto del contesto storico di riferimento, non era poi tanto improbabile che da quell’istigazione a simulare Hazel tirasse fuori uno degli assoli di chitarra più catartici di sempre.
I fragili argini eretti in muratura di acido lisergico, dietro i quali un’intera generazione aveva creduto di riuscire a rifugiarsi per sfuggire agli attacchi di un mondo infido, iniziavano a scricchiolare; la memoria – tanto quella collettiva quanto quella individuale - cadeva preda di valchirie urlanti.
Secondo Rickie Vincent il titolo "Maggot Brain" sarebbe un riferimento al momento in cui Clinton scoprì, in un appartamento di Chicago, il cadavere di suo fratello con la testa spappolata.
Aneddoto macabro a parte, “Maggot Brain” sintomaticamente era il sipario che calava su un’intera epoca, aperta dalla vitalità tracotante della beat generation e propulsa dalle utopie flower power, presto arenatasi tra i mari di sangue della sparatoria alla Kent State University e dell’eccidio di Beverly Hills, di Kennedy freddato in diretta televisiva, di Martin Luther King e Fred Hampton assassinati per aver risvegliato i neri dal sonno raccontandogli un sogno.
Nel 1971 i tempi erano già cambiati, per l’America e per il mondo.
E dunque anche per gli stessi Funkadelic che laddove avevano aperto l’omonimo esordio con un’apologia metafisica dell’amor carnale (“If You suck my soul, I will lick your funky emotions”, primo verso recitato in “Mommy, What’s A Funkadelic?”) e il suo successore con un proclama messianico (“Free Your Mind And Your Ass Will Follow”), stavolta piazzavano a incipit del loro terzo album un’ipotesi di requiem, introdotta da un breve sermone in cui Clinton annuncia che Madre Terra è incinta per la terza volta (a causa degli uomini che l’hanno fottuta).
Fu sufficiente una sola take a immortalare questo libero adattamento dal profeta Hendrix. Ma se la chitarra di Hendrix ghermiva lo scoppio delle mitraglie nell’inferno del Vietnam, quella di Hazel in "Maggot Brain" sollevava le membra dei Marines rispedite a casa in una bara e le carcasse dei vietcong lasciate a decomporsi sull’asfalto.
Hendrix era la guerra, la catastrofe, l’apocalisse. Hazel il giorno dopo: la conta dei danni, il cordoglio, la paura e la sfiducia di ricostruire. “Ho assaggiato il verme nella mente dell’universo”, recita Clinton. L’eco di queste parole svanisce in una burrasca di distorsioni wah wah, un naufragio senza prospettiva di terra.
L’arpeggio di sottofondo – talvolta associato a quello della celeberrima “The House Of The Rising Sun” – ondeggia rassegnato tra scossoni fuzz misurabili solo in scala Richter e carezzevoli risvolti in delay. In fondo, ogni sogno che finisce ha comunque un retrogusto dolce: la dolcezza stessa di aver sognato. Adesso anche gli illusi avevano il loro inno nazionale.
Solenne come tutti gli inni nazionali. Accorato come l’addio di chi si è appena ritrovato. Inconsolabile, tipo un allarme antincendio che suona a vuoto nel cuore di un paese deserto.
I Funkadelic sono stati un gruppo funk e rock statunitense, attivo soprattutto negli anni settanta ed originario di Plainfield, nel New Jersey. Assieme al progetto parallelo dei Parliament, anch'esso guidato dal carismatico leader e fondatore George Clinton, il gruppo ha dato inizio alla cultura della musica funk di quel periodo.
Storia
È il 1955 e George Clinton, che diverrà più tardi leader della band, lavora presso la barberia dello zio stirando i capelli ai giovani afroamericani. Come base, in questo luogo di incontro e scambio d'opinioni, nascono prima The Parliaments, gruppo ancora legato alla formula anni cinquanta del doo-wop e del soul, e più tardi i Funkadelic, nel 1968, come band di supporto dei primi.
Le due formazioni proseguono negli anni parallelamente e George Clinton ne diviene la mente creativa predominante, man mano che il successo coglie entrambe le band.
Contaminandosi vicendevolmente con i grandi del rock acido e psichedelico di fine anni sessanta e degli anni settanta in particolare, tra cui Frank Zappa, Jimi Hendrix e Sly & the Family Stone, la band diviene un'icona cult del funk psichedelico, rinnovando i modelli di James Brown sino ad ottenerne miscele ancora più esplosive, messe in atto da show titanici, con costumi folli e trovate sceniche stupefacenti.
Lyrics
Mother Earth is pregnant for the third time
For y'all have knocked her up
I have tasted the maggots in the mind of the universe
I was not offended
For I knew I had to rise above it all
Or drown in my own shit
Testo
Madre Terra è incinta per la terza volta
Per averla tutta buttata a terra
Ho assaggiato i vermi nella mente dell'universo
Non ero offeso
Perché sapevo che dovevo innalzarmi al di sopra di tutto
O anneghi nella mia stessa merda
alcuni estratti sono presi da Wikipedia e da ondarock - alcuni testi sono presi da angolotesti e da testicanzoni di MTV