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Franco Battiato - Prospettiva Nevski
Song
«E il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire» |
Prospettiva Nevski è una canzone scritta dal cantautore italiano Franco Battiato; è stato pubblicato per la prima volta nel 1980 nell'album Patriots, nel 1994 fu ripubblicato nell'album Unprotected.
Testo e significato
Il titolo è riferito all'omonima strada che attraversa la città di San Pietroburgo.
Prospettiva Nevski è ambientata in Unione Sovietica, nell'epoca immediatamente successiva alla rivoluzione d'ottobre del 1917, nel periodo della NEP (1921-1929), lanciata da Lenin. Anni in cui nell'ex impero russo era ancora in corso la guerra civile in molte repubbliche dello sterminato paese.
In quel periodo erano in corso elementi di libertà in economia, nella società civile, nelle arti e c'era anche uno spazio per l'iniziativa individuale, pur se sempre sotto il controllo del partito bolscevico al potere. Un periodo che si concluse con la prematura morte di Lenin e la presa del potere da parte di Stalin.
Nel 1985 Alice inserisce il brano in 'Gioielli rubati' album tributo al Maestro, diventando uno dei brani più significativi del suo repertorio. Alice registra una nuova versione del brano nel 2000 per l'album Personal Juke Box. I due avranno modo di duettare insieme sulla stessa canzone in più concerti, come testimoniato nel live 'Live in Roma' del 2016.
Analisi del testo tratta da Musica & Memoria
PROSPETTIVA NEVSKI | Già il titolo è evocativo, si tratta infatti della strada principale di San Pietroburgo - Leningrado, un grande viale verso il fiume Neva, dedicato ad Alexander Nevsky, il grande condottiero russo che respinse l'offensiva dei tedeschi, i cavalieri teutoni, nel Medioevo, nella mitica battaglia sul lago ghiacciato. A questa vicenda è dedicato il film omonimo di Ejzenštejn, per il quale scrisse le musiche Prokofiev. |
Un vento a trenta gradi sotto zero incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili |
I primi versi collocano subito l'azione a San Pietroburgo - Leningrado, la città cardine della rivoluzione, nel rigidissimo inverno russo. |
a tratti come raffiche di mitra disintegrava i cumuli di neve. |
Usando come metafora il vento viene evocato anche il ferro e il fuoco della rivoluzione, le mitragliatrici usate prima dalla polizia zarista contro i manifestanti, e poi dalle guardie rosse bolsceviche per la difesa di Pietrogrado dalla controrivoluzione zarista di Kornilov e poi per il colpo di stato rivoluzionario dell'ottobre 1917. |
E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi |
Il vecchio e il nuovo si mischiano, le guardie rosse, l'esercito armato formato dal partito bolscevico, fanno la guardia alla rivoluzione non ancora consolidata. Nel paese è ancora in corso la guerra civile con le guardie bianche, fedeli al regime dello Zar. |
e vecchie coi rosari. | Ma la tradizione è ancora presente, e le (simboliche) vecchie continuano a frequentare le chiese. |
Seduti sui gradini di una chiesa aspettavamo che finisse messa e uscissero le donne |
Ancora un accenno al periodo di transizione, non è ancora cominciata la persecuzione della religione e la propaganda dell'ateismo di stato dei tempi di Stalin. |
poi guardavamo con le facce assenti la grazia innaturale di Nijinsky. E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario e dei balletti russi. |
Il primo dei movimenti artistici che vengono citati è il gruppo dei "Ballets Russes", innovativa formazione di danza formata da Diaghilev, attivo anche in Occidente ed in particolare in Francia, la cui stella era il ballerino Nijinsky, del quale viene anche accennata la relazione con lo stesso Diaghilev. |
L'inverno con la mia generazione le donne curve sui telai vicine alle finestre |
La memoria di una generazione che ha vissuto uno storico passaggio, non di un semplice individuo. |
un giorno sulla prospettiva Nevski per caso vi incontrai Igor Stravinsky | Un altro incontro, per il mondo della musica il simbolo emblematico è Stravinsky, il grande compositore e innovatore, che introdusse nella musica gli influssi etnici e primitivi, come il cubismo li inseriva nella pittura, autore della "Sagra della primavera" e dell'"Uccello di fuoco". Stravinsky abbandonerà quasi subito la Russia della rivoluzione scegliendo l'Occidente, a differenza degli altri grandi compositori della stessa scuola, come Prokofijev e Shostakvich, che restarono in Unione Sovietica convivendo anche, in qualche modo, con lo stalinismo e lo zdanovismo |
e gli orinali messi sotto i letti per la notte | Come sempre in Battiato c'è un continuo gioco di contrapposizioni tra citazioni "alte" e "basse": si viveva in un clima culturale vivace e unico, ma il freddo della notte consigliava di tenere vicino a sé i vasi per i bisogni corporali, per muoversi il meno possibile ed evitare che le urine gelassero. |
e un film di Ejzenštejn sulla rivoluzione. | Il cinema era la nuova arte per eccellenza, e aderì totalmente alla rivoluzione. Viene citato il più grande dei registi russi di quella generazione, l'autore dei capolavori del film muto come La corazzata Potemkin, Ivan il terribile, Alexander Nevsky. Il "film sulla rivoluzione" è ovviamente Ottobre, con la rappresentazione del mitico assalto al Palazzo d'inverno dello Zar ormai deposto, difeso solo dal battaglione femminile della guardia imperiale, da parte delle guardie rosse guidate dall'intellettuale Antonov-Ovceenko. |
E studiavamo chiusi in una stanza la luce fioca di candele e lampade a petrolio e quando si trattava di parlare aspettavamo sempre con piacere |
Non bastava assistere a questi eventi, occorreva anche partecipare e studiare con zelo. Cosa di preciso? I testi del marxismo nelle scuole di partito o qualche altra scuola di pensiero, non ancora al bando? Come al solito Battiato si limita a lanciare delle suggestioni. |
e il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire. | Chi era il maestro? Probabilmente la allusione è a George Ivanovitch Gurdjieff, il filosofo e pensatore di origine greco-armena la cui opera è riportata in Frammenti di un insegnamento sconosciuto, scritta dal suo discepolo P.D. Ouspensky. Battiato aveva trovato nel pensiero di Gurdjieff una grande assonanza con la propria elaborazione intellettuale, e quindi è probabile che si riferisca a lui. Gurdjeff era effettivamente in Russia e a Pietrogrado negli anni tra il 1915 e il 1922, con il suo gruppo di discepoli, i Cercatori di verità, e si può immaginare anche lui con i suoi accoliti nello scenario tratteggiato prima. "Trovare l'alba dentro l'imbrunire" è d'altra parte un possibile eco delle teorie del maestro armeno, che sosteneva la possibilità di trovare una nuova vita superiore (l'alba) che superi la morte (l'imbrunire) attraverso un faticoso percorso di ricerca della verità che porti a una nuova consapevolezza e ad un livello di vita superiore. |
Album
Patriots è un album di Franco Battiato pubblicato dall'etichetta EMI Italiana nell'ottobre 1980.
Descrizione
Patriots è il primo tiepido successo commerciale di Franco Battiato dai tempi dell'album Pollution. In classifica si piazza al trentesimo posto e rimane fra i primi cinquanta per quattro mesi. Inizialmente si sarebbe dovuto intitolare "I telegrafi del martedì grasso". I brani Up Patriots to Arms e Prospettiva Nevski (ispirato all'omonima strada di San Pietroburgo) diverranno col tempo suoi grandi classici.
Il testo della canzone Le aquile è tratto dal volume Statue d'acqua di Fleur Jaeggy. Arabian Song è il primo brano della sua carriera nel quale il cantautore siciliano si cimenta nel canto in lingua araba. Numerose anche le citazioni letterarie che si riferiscono a poeti italiani (fra cui Leopardi, Pascoli e Carducci) nel brano Frammenti.
In Passaggi a livello, tra la seconda e la terza strofa, è presente una citazione in francese tratta dal volume III dell'opera Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust: "La musique, bien différente en cela de la société d'Albertine, m'aidait à descendre en moi-même, à y découvrir du nouveau: la variété que j'avais en vain cherchée dans la vie, dans le voyage [...] ".
Arabo misterioso
All'inizio di Up Patriots to Arms si ascolta un breve parlato in arabo, di fonte incerta, il cui significato è traducibile con: "Ogni giorno guardiamo le cose insignificanti, guardo tutto e tutto il mondo che vive di speranza, e non vivo”. La musica utilizzata in questo passaggio è un frammento dell'ouverture del Tannhäuser di Richard Wagner.
Nel 2010 è uscita un'edizione per commemorare il trentesimo anniversario dell'album, con l'aggiunta del videoclip di Up Patriots to Arms e quattro tracce bonus. La base strumentale di Up Patriots to Arms, qui pubblicata, corrisponde a quella delle versioni in inglese e spagnolo della canzone, uscite originariamente su Echoes of Sufi Dances ed Ecos de Danzas Sufi.
Dieci anni dopo viene pubblicata un'edizione commemorativa per il quarantennale, che conferma le tracce bonus della 30th Anniversary Edition, a eccezione della base strumentale di Up Patriots to Arms.
Artist
Franco Battiato, all'anagrafe Francesco Battiato (Ionia, 23 marzo 1945 – Milo, 18 maggio 2021), è stato un cantautore, compositore e musicista italiano.
L'artista ha fatto parlare di sé per il grande numero di stili che ha approfondito e combinato tra loro in modo eclettico e personale: dopo l'iniziale fase pop degli anni sessanta, è passato al rock progressivo e all'avanguardia colta nel decennio seguente.
Successivamente, è ritornato sui passi della musica leggera approfondendo anche la canzone d'autore. Fra gli altri stili in cui si è cimentato vi sono la musica etnica, quella elettronica e l'opera lirica. Lungo la sua carriera, in cui ha ottenuto un vistoso successo di pubblico e critica, si è avvalso dell'aiuto di numerosi collaboratori fra cui il violinista Giusto Pio e il filosofo Manlio Sgalambro (coautore di molti suoi brani).
I suoi testi riflettono i suoi interessi, fra cui l'esoterismo, la teoretica filosofica, la mistica sufi (in particolare tramite l'influenza di G.I. Gurdjieff) e la meditazione orientale. Il musicista si è anche cimentato in altri campi come la pittura e il cinema. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe e un Premio Tenco.
Tra novembre 2012 e marzo 2013 ha portato avanti una brevissima esperienza in qualità di assessore al turismo della Regione Siciliana nella giunta di centrosinistra del presidente Rosario Crocetta dichiarando di non voler ricevere alcun compenso.
La morte
Muore la mattina del 18 maggio 2021 nella sua casa di Milo dopo una lunga malattia, su cui la famiglia aveva sempre tenuto il massimo riserbo.
Testo
Un vento a trenta gradi sotto zero
Incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili
A tratti come raffiche di mitra disintegrava i cumuli di neve.
E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi e vecchie coi rosari.
E intorno i fuochi delle guardie rosse accesi per scacciare i lupi e vecchie coi rosari.
Seduti sui gradini di una chiesa
Aspettavamo che finisse messa e uscissero le donne
Poi guardavamo con le facce assenti
la grazia innaturale di Nijinsky.
E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario e dei balletti russi.
E poi di lui si innamorò perdutamente il suo impresario e dei balletti russi.
L'inverno con la mia generazione
Le donne curve sui telai vicine alle finestre
Un giorno sulla prospettiva Nevski per caso vi incontrai Igor Stravinsky
E gli orinali messi sotto i letti per la notte e un film di Ejzenstejn sulla rivoluzione.
E gli orinali messi sotto i letti per la notte e un film di Ejzenstejn sulla rivoluzione.
E studiavamo chiusi in una stanza
La luce fioca di candele e lampade a petrolio
E quando si trattava di parlare
aspettavamo sempre con piacere
E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire.
E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire.
alcuni estratti sono presi da Wikipedia - alcuni testi delle canzoni che non sono scritti e tradotti personalmente sono prelevati dal web da siti come lyricfind, musixmatch