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Afterhours - Quello Che Non C'è
Album
Quello che non c'è, pubblicato nel 2002 dalla Mescal, è il settimo album del gruppo italiano Afterhours.
Il disco
È il primo disco dopo l'uscita temporanea dal gruppo di Xabier Iriondo, fatto che indusse molti ad attendersi un disco "di transizione". Il nuovo chitarrista è Giorgio Ciccarelli, già leader dei Sux!.
La presentazione del disco è avvenuta nella prima parte del tour, con la presenza sul palco dei Mercury Rev.
Manuel Agnelli in due punti rende omaggio all'amico Emidio "Mimì" Clementi (frontman dei Massimo Volume): a lui è dedicato il pezzo Ritorno a casa (unico reading dell'album) ed è inoltre citato esplicitamente nel brano Bye Bye Bombay. In questa canzone sono presenti riferimenti al viaggio in India fatto da Manuel ed Emidio; riferimenti che si trovano anche in Varanasi Baby (Varanasi altro non è che Benares, luogo sacro dell'induismo e del buddismo).
Stile
La band milanese, già col precedente disco Non è per sempre, aveva dimostrato di avvicinarsi con coraggio a una strada diversa rispetto al passato, più vicina al pop d'autore e malinconico. In questo lavoro la fanno da padrone, infatti, temi cupi e introspettivi, come la sofferenza e l'intimità.
I testi, abbandonato lo stile cut-up, sono più "narrativi" e meditati. Tra le tracce degne di nota, la title-track Quello che non c'è, che racchiude lo spirito di tutto l'album, Bye Bye Bombay, un vero inno per il pubblico, dove è stato utilizzato il theremin nella parte centrale, Non sono immaginario e Sulle labbra, canzoni in un rock quasi classico, che conferma il taglio con i precedenti album.
Artist
Gli Afterhours sono un gruppo rock italiano formatosi a Milano nella seconda metà degli anni ottanta.
Assieme ai Marlene Kuntz sono considerati i portabandiera dell'alternative rock italiano.
L'attuale formazione è composta da Manuel Agnelli, leader e voce del gruppo, Roberto Dell'Era (basso), Rodrigo D'Erasmo (violino, tastiere) e Xabier Iriondo(chitarra), Fabio Rondanini (batteria) e Stefano Pilia (chitarre).
Nascono ufficialmente nel 1986 da un'idea di Manuel Agnelli. La prima formazione comprendeva Paolo Cantù (precedentemente chitarrista del gruppo industrial Tasaday, poi membro dei Six Minute War Madness e degli A Short Apnea) alla chitarra, Lorenzo Olgiati al basso, Alessandro Pelizzari alla batteria, poi sostituito da Max Donna.
Il nome del gruppo voleva essere un omaggio ai The Velvet Underground di Lou Reed, autori della canzone omonima.
Con l'album Germi del 1995, il primo cantato in lingua italiana, che emergono chiaramente le caratteristiche tipiche che faranno la fortuna della band: suono diretto, talvolta con inaspettate aperture melodiche, talvolta squisitamente punk, ispirazioni noise, psichedeliche, post-punk e post-grunge, ma anche extra-musicali con elementi burroughsiani e dadaisti, liriche anarchiche, a volte sarcastiche, beffarde e sensuali. È un album molto sperimentale e dirompente, dove l'uso del cut-up alla Burroughs viene usato forse in modo più massiccio.
Testo
Ho questa foto di pura gioia
È di un bambino con la sua pistola
Che spara dritto davanti a sé
A quello che non c'è
Ho perso il gusto, non ha sapore
Quest'alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Arriva l'alba o forse no
A volte ciò che sembra alba non è
Ma so che so camminare dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la disobbedienza in sé
A quello che non c'è
Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c'è
Curo le foglie, saranno forti
Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Ed ecco arriva l'alba, so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da sé, fottendomi da me
Per quello che non c'è (x4)
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