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Afterhours - Ci Sono Molti Modi
Album
Ballate per piccole iene, pubblicato nel 2005, è l'ottavo album del gruppo italiano Afterhours. Ci Sono Molti Modi fa parte dell'album.
Il disco
L'album è coprodotto dal musicista statunitense Greg Dulli, ex leader degli Afghan Whigs, che ha anche registrato diverse parti dell'album e ha partecipato attivamente alla tournée relativa, e porta con sé atmosfere più cupe, ma non per questo prive di forza, rispetto agli album precedenti, più votati alla sperimentazione rock.
Pubblicato nel 2005, il disco ha superato il record del precedente Quello che non c'è, raggiungendo il secondo posto nelle classifiche di vendita; prima del tour negli Stati Uniti del 2006 è uscita una versione in inglese dell'album, Ballads for Little Hyenas, contenente un inedito.
L'album ha 4 copertine differenti che rappresentano le sagome dei componenti del gruppo con le loro compagne/mogli; le foto sono state oscurate su suggerimento di Manuel Agnelli. La fotografia è stata curata da Guido Harari e da Thomas Berloffa.
La Vedova Bianca fa parte dell'album. Nel 2019, la traccia "White Widow" (la versione in inglese presente in Ballads) viene utilizzato nell'undicesimo episodio della quarta stagione della serie TV americana Mr. Robot.
Stile
In questo album vengono ripresi i temi del precedente Quello che non c'è, quali il senso di vuoto e di sconfitta, la rassegnazione, la malinconia, che avevano già rimpiazzato l'ironia e l'irriverenza dei primi lavori.
I testi sono ancora più espliciti, ancora più netti, ancora più crudi: "Ora che sei vera/sai la verità/siamo vivi per usarci" con queste parole (La sottile linea bianca) si apre l'album, e l'intento è chiaro.
Artist
Gli Afterhours sono un gruppo rock italiano formatosi a Milano nella seconda metà degli anni ottanta.
Assieme ai Marlene Kuntz sono considerati i portabandiera dell'alternative rock italiano.
L'attuale formazione è composta da Manuel Agnelli, leader e voce del gruppo, Roberto Dell'Era (basso), Rodrigo D'Erasmo (violino, tastiere) e Xabier Iriondo(chitarra), Fabio Rondanini (batteria) e Stefano Pilia (chitarre).
Nascono ufficialmente nel 1986 da un'idea di Manuel Agnelli. La prima formazione comprendeva Paolo Cantù (precedentemente chitarrista del gruppo industrial Tasaday, poi membro dei Six Minute War Madness e degli A Short Apnea) alla chitarra, Lorenzo Olgiati al basso, Alessandro Pelizzari alla batteria, poi sostituito da Max Donna.
Il nome del gruppo voleva essere un omaggio ai The Velvet Underground di Lou Reed, autori della canzone omonima.
Con l'album Germi del 1995, il primo cantato in lingua italiana, che emergono chiaramente le caratteristiche tipiche che faranno la fortuna della band: suono diretto, talvolta con inaspettate aperture melodiche, talvolta squisitamente punk, ispirazioni noise, psichedeliche, post-punk e post-grunge, ma anche extra-musicali con elementi burroughsiani e dadaisti, liriche anarchiche, a volte sarcastiche, beffarde e sensuali. È un album molto sperimentale e dirompente, dove l'uso del cut-up alla Burroughs viene usato forse in modo più massiccio.
Testo
È quello che sai che ti uccide
O è quello che non sai
A mentire alle mani, al cuore, ai reni
Lasciandoti fottere forte
Per spingerti i presagi
Via dal cuore su in testa, sopprimerli
Non sai
Non sai che l'amore è una patologia
Saprò come estirparla via
Torneremo a scorrere
Torneremo a scorrere
Eroe del mio inferno privato
Sei in giro di routine
Indossi il vuoto con classe
Ma è tutto ciò che avrai
Perché quando il dolore è più grande
Poi non senti più
E per sentirmi vivo
Ti ucciderò, ti ucciderò
Vedrai
Vedrai se il mio amore è una patologia
Saprò come estirparla via
Torneremo a scorrere (x4)
Lo so
Lo so che il mio amore è una patologia
Vorrei che mi uccidesse ora
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