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Verdena - Nevischio
Song
Nevischio è il terzo singolo del gruppo rock italiano Verdena, quinta traccia di Endkadenz Vol. 1. La traccia dura 2 minuti e 54 secondi.
Album
Endkadenz Vol. 1 è il sesto album in studio del gruppo musicale italiano Verdena, pubblicato il 27 gennaio 2015 dalla Black Out/Universal.
Endkadenz, concepito come un unico album, per volere dell'etichetta è stato diviso in due volumi. Il secondo volume Endkadenz Vol. 2 è uscito il 28 agosto 2015.
Il disco
L'album è stato registrato, mixato e masterizzato da Alberto Ferrari presso l'Henhouse Studio, lo studio di registrazione personale del gruppo, tra giugno 2013 e novembre 2014. Giovanni Versari ha contribuito al mastering e alla conversione presso La Maestà Studio di Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena.
Il lavoro per l'album è iniziato nel giugno del 2012, nel giugno del 2013 invece sono iniziate le registrazioni, poi terminate nel novembre 2014. I testi sono stati scritti da febbraio 2014 a novembre 2014.
Il numero di pezzi scritti è cresciuto dal 2014 a causa di un guasto al registratore. Roberta Sammarelli ha affermato che «Il disco era praticamente finito un anno e mezzo fa. Ma siccome il registratore era in manutenzione e non potevamo registrare i brani, abbiamo continuato a scriverne altri». Alberto Ferrari ha aggiunto «Senza l’intoppo del registratore sarebbe stato un disco completamente diverso».
Dopo che 15-16 brani circa con la chitarra elettrica erano già pronti il gruppo ha deciso di scrivere pezzi con pianoforte a muro e chitarra acustica intanto che il registratore era in riparazione. Alberto Ferrari ha affermato: «Non volevo più usare un piano elettrico, non volevo più sentire il suono di Wow» e Luca Ferrari ha aggiunto «Il suono pulito e rurale del pianoforte ci ha aperto un altro mondo.»
400 brani
Inizialmente i brani scritti erano quasi 400. Alberto Ferrari ha spiegato: «Inizialmente il materiale su cui lavorare erano 12 cd da 33 pezzi l’uno. Alla fine ci siamo ritrovati con due dischi da 13 pezzi ciascuno, per un totale di 120 minuti di musica, 40 in più di Wow.
Roberta Sammarelli ha aggiunto: «L’idea era registrare tutti e i 26 i pezzi e poi fare una compilation dei migliori in un unico disco. Ma più ci lavoravamo sopra, più ci accorgevamo che ci piacevano tutti». La tracklist di entrambi gli album è stata decisa nell'ultimo periodo prima della consegna come conseguenza dell'imposizione da parte della Universal di dividere l'album in due volumi.
Diversamente da come fatto per Requiem e Wow (che si caratterizzano per la composizione "in studio") la composizione dei pezzi è avvenuta in sala prove e derivata direttamente dalle jam session del gruppo.
Novità
Le novità rispetto ai precedenti album sono la presenza di ottoni ("finti") e la mancanza di seconde voci, colmata comunque dalla distorsione vocale attraverso un pedale fuzz, il Petra di Effettidiclara, che aggiunge un'ottava alla voce registrata.
La distorsione dei suoni è un elemento chiave dell'album, Alberto descrive il suono dell'album con queste parole: «Roccia nel deserto, di notte. Tutto spiattellato.» e «[il distorsore Petra] L'ho usato su qualsiasi cosa. È un disco costantemente in rosso, hai presente i livelli sul mixer? È un disco costantemente in picco.»
«Prosegue la strada battuta da Wow, ma dentro c'è un po' di Requiem, soprattutto nelle chitarre. Ed è un album ancora più distorto. È un disco in picco. [...] Nel senso che picca, come quando registri a volume troppo alto e la spia del registratore va in rosso.»
Influenze musicali
Luca Ferrari nel periodo di registrazioni si è ispirato a Neil Peart, batterista dei Rush. Tra le influenze del disco il gruppo cita anche Lucio Battisti, i Queen, The Sonics. gli Aucan.
Il titolo
«Endkadenz - effetto scenico teatrale - per la sua realizzazione Kagel prescrive: "Colpisci con tutta la forza possibile sulla membrana di carta del VI timpano, e nel frattempo, nella lacerazione prodotta, infilatici dentro tutto il tronco. Quindi resta immobile!"» |
(Dal libretto del CD. Citazione da Guido Facchin, Le percussioni, 2000.) |
Il titolo del disco, scelto da Luca Ferrari, è ispirato a una foto che raffigura il finale dell'esibizione musicale-teatrale Konzertstück für Pauken und Orchester del compositore Mauricio Kagel in cui un uomo si schianta dentro un timpano da orchestra dalla membrana di carta.
«È la "cadenza finale", l'ultimo "colpo". Ci piaceva l'idea che il nostro disco fosse questo: il colpo finale del concerto. Tutto concentrato lì.» afferma Luca Ferrari.
Copertina e grafica
La grafica è stata affidata a "Fenuk" e Paolo De Francesco, anche autore delle fotografie.
Il fronte di copertina rappresenta una foto graficamente modificata delle mani di Luca Ferrari alle cui dita sono legati dei cimbalini a dita.
Come affermato da Alberto Ferrari, il gruppo con la copertina ha voluto trasmettere l'idea di ritmo e teatralità («volevamo [...] che fosse in odore di bolero») e si è ispirato alle locandine cinematografiche e alla pop art.
Nelle versioni non pubblicate del fronte di copertina definitivo le mani di Luca tenevano delle maracas.
Nel retro di copertina è stato fotografato un amico del gruppo, "Paul", mentre ha la testa infilata in un timpano da orchestra, riproducendo la sopracitata performance di Mauricio Kagel che dà il nome all'album. Il retro di copertina doveva inizialmente essere il fronte di copertina. «È come se la copertina fosse in retro, infatti i brani sono scritti sul davanti.» spiega Luca Ferrari.
Il retro di copertina del secondo volume rappresenta la stessa scena, ma in una piscina vuota.
Promozione
L'album è stato anticipato da un teaser trailer il 18 dicembre 2014 con riprese amatoriali dei membri del gruppo, produzione di "Treid", regia di Roberta Sammarelli e Gianluigi Potenza (anche montatore) e post-produzione di Claudio Zaia.
Il singolo Un po' esageri viene diffuso in anteprima l'8 gennaio da King Kong su Rai Radio 1 e pubblicato il 9 gennaio per il download digitale. L'8 gennaio i Verdena sono stati intervistati sempre su Rai Radio 1 nel programma Music Club di John Vignola, dove hanno presentato in acustico altri due pezzi tratti dall'album ossia Puzzle e Nevischio.
Durante la puntata Alberto Ferrari si esibisce anche in una cover acustica di All Shook Up di Elvis Presley, in occasione degli 80 anni dalla nascita di Elvis. Il 9 gennaio vengono intervistati a proposito dell'album su Isoradio e nella trasmissione Rock And Roll Circus su Rai Radio 2, all'interno delle due trasmissioni vengono mandate in onda le versioni studio di Nevischio e Puzzle.
Tutte le tracce dell'album sono state trasmesse in anteprima durante le puntate della trasmissione radiofonica King Kong dal 19 al 23 gennaio. Il 22 gennaio i membri del gruppo sono ospiti della trasmissione, durante la quale Alberto Ferrari si esibisce al pianoforte con Puzzle.
Il 23 gennaio viene pubblicato sul sito rockit.it, insieme a un'intervista, il brano Derek. Il 27 gennaio, in occasione dell'uscita dell'album, viene pubblicato un nuovo teaser realizzato da Naro Watanabe.
Artist
I Verdena sono un gruppo rock italiano formatosi ad Albino (Bergamo) nel 1995.
Origini
Il gruppo nasce nel 1995 ad opera di Alberto Ferrari (voce, chitarra) e suo fratello Luca (batteria).
Nel 1996 il duo, dopo aver esplorato diversi generi musicali e aver cambiato parecchi bassisti, conosce Roberta Sammarelli, che ai tempi suonava la chitarra in un gruppo punk femminile di Bergamo, le Porno Nuns, con la quale Alberto intrattenne una relazione per qualche tempo.
Il gruppo decide di chiamarsi inizialmente "Verbena", (Alberto lo urla in Nella schiuma, una canzone del loro primo demotape), nome di una pianta, salvo successivamente decidere di cambiare la "b" in "d" una volta scoperta l'esistenza di un gruppo statunitense con lo stesso nome. La sorte tra l'altro vuole che tale band sia prodotta da Dave Grohl (ex batterista dei Nirvana); nota è l'etichetta di "Nirvana italiani" che la stampa affibbia ai Verdena sin dagli esordi.
Nel luglio 1997 il trio registra un demotape - il secondo - e compare con la canzone Fiato adolescenziale nella compilation Soniche Avventure della Fridge Records, mentre le attività seguono gli indirizzi del manager Giabini, così che tra il '97 e il '98 gli ormai Verdena suonano dal vivo nelle province di Bergamo, Brescia, Milano e Savona.
La band entra intanto in contatto con numerose etichette indipendenti, ma nel settembre 1998 accetta la proposta di Black Out/Universal (scoperti da Luca Fantacone) con cui firma un contratto pochi mesi più tardi.
Testo
Io non so perché
Ma ti muovi dentro me
E non so se tornerai
Io non credo cambierai
E non sai di gelosia
Nella mia mente sei comunque mia
Faccio come il nevischio lo sai
Avermi non potrai
Non cambierò mai di stile
Tu mi vedrai come adesso affondare
Nel terreno che circonda il tuo viale (già)
Puoi restare senza
Puoi restare senza
Scoppiare potrei
Noi insieme così
Non c'è distinzione, vedi
Sognare vorrei
Io ci spero e tu sì
Prova il vento a muoverci
Finché ci muove il pensiero tuo sale
Non è più ieri
E tu non ci stare
Mi dirai che
Senza un fine non ci riesco a stare
Dirai che
Senza un fine non ci riesco a stare
Senza un fine non ci riesco a stare
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